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lunedì 23 luglio 2012

Il Barocco Contemporaneo di Abed Mahfouz sfila ad “AltaRoma AltaModa”.


Martedì 10 Luglio, quinta giornata della manifestazione di moda “AltaRoma AltaModa”. La passerella della Sala Lancisi, all’interno del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, si trasforma improvvisamente in un ponte, spaziale e temporale, che va dall’Oriente all’Occidente, dal Barocco all’età contemporanea: è la collezione Couture Autunno-Inverno firmata Abed Mahfouz, grande nome nell’alta moda internazionale. Lo stilista libanese, per l’appunto, ha presentato una collezione intitolata “Contemporary Baroque”, in cui l’opulenza e la ricercatezza di altri tempi si fondono alle texture innovative fatte di pietre, cristalli e paillettes, creando un effetto unico e persino dinamico, attraverso i movimenti morbidi dei dettagli in piume di struzzo, tulle e pizzo. Gli abiti da sera sembrano danzare, dando vita a una figura femminile che quasi fluttua, enigmatica e sofisticata: la donna è vestita di un’aura principesca ed elegante, ma allo stesso tempo eterea e innaturale, un po’ come una sirena dai toni cangianti. La palette della collezione s’ispira ai colori naturali e della terra, dal beige chiaro al fango, dal viola ghiaccio al frosty green, il tutto incorniciato dai ricorrenti fiori di organza tagliati al laser e applicati casualmente, che danno un effetto leggero e passeggero, un po’ come delle nuvole. Le stampe barocche, i disegni dallo stile ricco di dettagli sorprendenti, sono stati ripresi dalle tappezzerie di castelli e palazzi d'epoca, e poi riportati con pietre e swarovski ricamati sugli abiti, tono su tono. Gli accessori e i dettagli, invece, sono stati studiati per accentuare al massimo le forme femminili e disegnare il punto vita: cinture sottili e strette e fianchi imbottiti, proprio come nel '600. E, per chiudere in bellezza, un fantastico abito da sposa off-white arricchito di cristalli, per una donna sinuosa ma dall’allure esuberante.

mercoledì 20 giugno 2012

Impossible conversations: Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada oltre i passaggi epocali.



La “Grande mela” ha inaugurato il 10 Maggio la mostra “Schiaparelli and Prada: Impossible Conversations”, uno degli eventi più attesi dell’anno: una ricerca di affinità tra due grandi stiliste di epoche diverse, nonchè occasione per ribadire l'importanza del made in Italy a livello internazionale. La kermesse ha luogo in un tempio dell'arte contemporanea mondiale, il MET di New York,  e vuole creare una sorta di parallelo tra Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada. Ispirata alle "Interviste impossibili" di Vanity Fair degli anni ‘30, la mostra presenta un dialogo immaginario tra due donne iconiche per suggerire nuove letture del loro lavoro innovativo attraverso i loro diversi approcci creativi. E’ come servirsi di una macchina del tempo per andare oltre passaggi epocali di modi, usi e costumi che le hanno viste tanto simili quanto agli antipodi, ma entrambe protagoniste. Circa 100 disegni e 40 accessori di Elsa Schiaparelli (1890-1973), dalla fine del 1920 ai primi anni ’50 ,si mescolano con quelli di Miuccia Prada dalla fine degli anni ’80 ad oggi. Due tempi diversi, due donne diverse, ma un solo pensiero, perchè più che di moda, la mostra parlerà di un certo modo di vedere, e di conseguenza poi vestire, il mondo. Mettendo da parte il titolo stesso della mostra, la conversazione tra le due più grandi stiliste italiane di sempre è più che possibile: entrambe sono intellettuali, vedono la moda come esercizio cerebrale, strumento per indagare il gusto in modo anticonvenzionale e mai banale. Un abito nasce dall'estro mentale di uno stilista “demiurgo”, ma con queste due donne il discorso è diverso: il risultato ha superato l'estetica diventando manifesto, criterio di lettura o addirittura anticipazione di tempi.  Elsa Schiaparelli, l'artista: trascinò il Surrealismo tra le pieghe dei vestiti. Dalì e Cocteau disegnarono per lei, ma Elsa fece di più, offrendo alle donne l'idea di un'emancipazione fatta ad abito, dando il via al ritmo stagionale delle collezioni, un po’ in competizione con il mito Coco Chanel. Miuccia Prada, la modaiola: la signora del Made in Italy è famosa per la sua abitudine di cambiare idea ogni cinque minuti, e così fa anche con i vestiti e le sue collezioni. Finti errori diventano ossessioni fashion:  un “disturbo” che sottintende l'estetica in equilibrio tra rottura e classicismo e con essi porta avanti un discorso, che noi volgarmente chiamiamo moda. I lavori esposti provengono tutti dalla raccolta del Costume Institute, dall’archivio di Prada e da altre collezioni private.  La mostra sarà aperta al pubblico a partire dal 10 maggio, fino al 19 agosto:  è un vero e proprio percorso artistico e culturale che riesce ad esprimere la femminilità e la modernità dagli anni '20 fino ad oggi.