martedì 31 gennaio 2012

Aesthetica, bellezza in movimento.


Cos’è la bellezza? Semplice percezione, immersione nella sensitività, o anche prodotto di una riflessione, di un sentire comune portato fuori in forma visiva o plastica? L’estetica nasce da questo interrogativo e dalla volontà di delineare il compiacimento che deriva dall’oggetto che chiamiamo “bello”, senza saperne esattamente il significato. “Aesthetica, la bellezza è in movimento”, è un tentativo tanto umano quanto trascendentale di portare sul palcoscenico l’esperienza estetica in tutte le sue sfaccettature: perciò non solo espressione di bellezza ma anche appagamento, piacere, emozione e coinvolgimento. Lo spettacolo è stato inaugurato sabato 28 Gennaio dalla compagnia Kaos Balletto di Firenze al Teatro Cassia. Questa nuova produzione manifesta un desiderio di confronto tra coreografi, per intrecciare diversi punti di vista e portarli a termine nel raggiungimento di forme e rappresentazioni dirette al “comune sentire” dello spettatore. Roberto Sartori, in “Sublime”, porta avanti un’idea estetica semplice e quotidiana: il bello che cogliamo nel mondo è passeggero, è un attimo effimero che ne rappresenta l’essenza. Questa essenza è il movimento nel continuo divenire, un cambiamento che non si può fossilizzare, che procede sempre verso qualcosa di migliore per procurarsi virtù, sensibilità, gusto. Infatti, mentre la bellezza è soggetta alla decadenza, la virtù la può controbilanciare, finchè quella sparisce ed essa ne prende interamente il posto: una necessità che consente all’uomo di muoversi responsabilmente nel mondo dell’esperienza, per contare su ciò che può essere alimentato ogni giorno. Tuttavia il mondo può essere crudele anche con l’uomo virtuoso, per metterne alla prova il dono naturale, lasciandolo da solo, nella consapevolezza della propria esistenza senza la possibilità di condividerla con gli altri: un’incomunicabilità di fondo che caratterizza la società, coreografata da Eugenio Buratti in “Sola”. Certamente la solitudine non può protrarsi all’infinito, e quando giunge il momento della vita in cui uomo e donna si incontrano, la natura dell’essere umano di manifesta nella sua lotta/equilibrio tra tentazioni terrene e aspirazioni ultraterrene; “Amore + Psiche”, la celebre favola di Apuleio, viene riportata ai giorni d’oggi, per raccontare quel vortice di situazioni che travolge spesso i rapporti umani, tra gelosia, passione, invidia e sentimento: le luci soffuse e dai toni naturali illuminano i corpi tra staticità e dinamismo, il “quantum” giusto da farli apparire come sculture canoviane in movimento, con grande poeticità. L’ultima coreografia, “Storia Rom-antica”, nasce da una particolare predilezione per le sonorità e la grande varietà culturale klezmer, in cui palpita sia l’identità culturale yiddish che la differenziazione tra popolazioni slave, focalizzando in particolar modo quella del popolo gitano. I gitani rappresentano infatti una comunità senza tempo ma ricca di storia, gerarchica ma inclusiva come una grande famiglia, in cui la vita viene accettata esteticamente com’è, tutta assieme e senza sconti. Questo cammino estetico viene percorso durante ogni coreografia della produzione firmata “Kaos, balletto di Firenze”, un cammino che ha il suo fine in se stesso e in nient’altro, per il puro piacere di essere percorso e di definire tanto le radici sensibili dell’uomo quanto quelle razionali: “La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito” (Platone).
What is beauty? Simple perception, immersion in sensitivity, or even a product of reflection, a common feeling worn out in visual or plastic? The aesthetic is born with this question and wish to outline the satisfaction that comes from the object we call "beautiful", without knowing exactly what you mean. "Aesthetics, beauty is in motion," is as human as an attempt to bring on stage the transcendental aesthetic experience in all its facets: So not only beauty but also an expression of contentment, pleasure, excitement and involvement. The show was inaugurated Saturday, January 28 from Florence to the company Kaos Ballet Theatre Cassia. This new production manifested a desire comparison between choreographers, to weave different points of view and carry them in achieving forms and representations directed to the "common understanding" of the viewer. Roberto Sartori, in "Sublime", carries an aesthetic idea simple and everyday that we take in the beauty world is fleeting, ephemeral moment is that it represents the essence. This essence is the movement in the continuous changes, a change that you can not fossilize, it always goes to get something better for virtue, sensitivity, taste. In fact, while beauty is subject to forfeiture, the virtues can counter, as long as it disappears and it takes place entirely: a necessity that allows man to move responsibly in the world of experience to rely on what can be fed every day. Yet the world can be cruel with the virtuous man, in order to test the natural gift, leaving him alone in the awareness of its existence without the possibility to share it with others: un'incomunicabilità background that characterizes the company, choreographed Eugenio Buratti in "Alone". Certainly solitude can not continue indefinitely, and when the time comes in life when a man and woman meet, the nature of human beings to manifest in its struggle / balance between worldly temptations and otherworldly aspirations, "Love + Psyche" , the famous fable of Apuleius, is shown in the present day, to tell the vortex of situations that often overwhelms the human relationships, between jealousy, passion, envy and feeling: soft lights and soothing sounds of natural light bodies between static and dynamism, the "quantum" just to make them look like Canova's sculpture in motion, with great poetry. The last dance, "Roma History-Ancient", comes from a particular fondness for the sound and culturally diverse klezmer, where beats and cultural identity yiddish that the differentiation between slave populations, focusing in particular that of the people gypsy. The gypsies are indeed a community rich in history but timeless, hierarchical but inclusive as one big family, where life is accepted as aesthetically, all with or without discounts. This aesthetic journey is traveled during each choreographed production signed "Kaos, Ballet of Florence", a journey that has its end in itself and nothing else, for the sheer pleasure of being both path and define the roots of susceptible 'man as the rational ones: "Beauty is in the right proportions to mix the finite and the infinite" (Plato).

Nessun commento:

Posta un commento