We often hear of news like hepatitis and serious infections reported following the application of tattoos or piercings. And 'certainly legitimate to ask what could push many young people and not to resort to practices "eccentric" of body modification, but it is too easy and simplistic to solve it with a simple vision fashionable, and built a fake anti-conformism. Most of society sees forarsi nose, navel or the ornament as a tattoo emulation mode launched by celebrities, a way to be different or even worse, as stated by John Leo, "a behavior that arises from a mixture of disappointment and challenge, given the desire to annoy parents and shock people. " For once let go of respectability, stereotyped social charges and justifications healthy and statistics. The tattoo is a custom as old as man, which goes far beyond aesthetics, and because of its permanent nature, the attribute of fashion falls with ease: everything goes well beyond fashion, and can take a deep psychological and ideological meaning, a way to reclaim your body to recover uniqueness that we see progressively violated by the multitude with whom we come in contact every day. Individualize your body is what can define and characterize those who do not want to be part of an amorphous mass, a way of saying "I accept myself as I am, but unlike you and you too, because I can play with my body. I accept myself as I am, even if it does not match your ideal model. "Attributing a deep meaning to an image or a text that tell something about us or our experiences is the need of expression that man has within themselves from the earliest times, a need that is now played by all those who consciously or not choose to give something not only in the mind. According to the neotribalismo, that explains the current contemporary developments of the ancient traditions of piercing and tattoo, these are physical ways (and more) to break away from the modern industrialized society. What became the individual in today's capitalist system and Western? A producer and consumer of goods, subject to a commodity, its sales to its consumption: all this does is to mistreat and besmirch the body, away from nature, from that from which it came. Why not take back anything with these "rituals"? A little 'how our ancestors probably manifest the idea of reaching the mind through the body, pain as a form of knowledge different and integral. Our bodies belong to us, we feel it, live it, and if the body modification can be seen early, unnatural and immoral, check out the men from the tumultuous "civil" to bring products of Mother Nature: steroids, body building , extreme diets, dyeing, tanning, plastic surgery.From what date the difference? From a culture of values on which the baggage was swept away by the media, a new and "unconscious" public consciousness. In this sense, the body art has much to say, as a way to fill that lack of values, creativity and spaces of modernity. On the other hand, think about it, nobody wants to live life between four bare walls: all caught chasing needs that have little to do with our inner nature, we forget how the body is our true home. A body that no one has chosen, but which at the same time we are attacked, fearing too much for his weakness: the thought must dwell in the body,but must also be able to walk along it and, why not decorate it ourselves and communicate without the need for words.
Per cogliere novità e modi di essere, di diventare…Istinti, evoluzioni e trasformazioni di una società contemporanea sempre più border-line, dove le differenze talvolta vengono cancellate dall’omologazione. Dalle passerelle al costume, dai luoghi ai rapporti interpersonali, per dare un’istantanea sempre nuova del “coprimento” individuale, dall’abito materiale a quello metaforico: le maschere che ognuno di noi indossa, singolarmente e nel proprio ruolo sociale.
sabato 12 novembre 2011
Tatoo e società, tra espressione di sè e filosofia del corpo.
Spesso veniamo a conoscenza di notizie come epatiti e gravi infezioni
riportate in seguito a tatuaggi o all’applicazione di piercing. E’ certamente
lecito chiedersi cosa possa spingere molti giovani e non a ricorrere alle
pratiche “eccentriche” della body modification, ma è troppo facile e riduttivo
risolverla con una semplice visione modaiola, di finto e costruito
anticonformismo. Gran parte della società vede il forarsi naso, ombelico o
l’ornamento tatoo come un’emulazione di mode lanciate dalle celebrità, un modo per distinguersi dagli altri o peggio
ancora, come afferma John Leo “un comportamento che nasce da un misto di
insoddisfazione e provocazione, dato dal desiderio di indispettire i genitori e
scioccare la gente”. Per una volta lasciamo da parte perbenismo, canoni sociali
stereotipati e giustificazioni salutistiche e statistiche. Il tatuaggio è
un’usanza antica quanto l’uomo, che va ben aldilà dell’estetica, e data la sua
natura permanente, l’attributo di moda cade con estrema facilità: tutto ciò va
ben aldilà della moda, e può assumere un profondo significato psicologico e
ideologico, un modo per riappropriarsi del proprio corpo, per recuperare
un’unicità che progressivamente vediamo violata dalla moltitudine con cui
veniamo a contatto ogni giorno. Individualizzare il proprio corpo è ciò che
può definire e caratterizzare chi non vuole far parte di una massa amorfa, un
modo per dire “Io mi accetto per come sono, ma diversamente da te e anche da
te, perché posso giocare col mio corpo. Io mi accetto per come sono, anche se
non corrispondo al tuo modello ideale.” Attribuire un significato profondo a
un’immagine o una scritta che raccontano qualcosa di noi o delle nostre
esperienze rappresenta il bisogno d’espressione che l’uomo ha dentro di sé dai
tempi più antichi, un bisogno che oggi viene interpretato da tutti coloro che
consciamente o non scelgono di imprimere qualcosa non solo nella mente. Secondo
il neotribalismo, corrente che esplica gli sviluppi contemporanei delle antiche
tradizioni del piercing e del tatuaggio, questi sono delle vie fisiche (e non
solo) per distaccarsi dalla moderna società industrializzata. Cos’è diventato
l’individuo nell’odierno sistema occidentale e capitalistico? Un produttore e
consumatore di merce, un sottomesso alla merce, alla sua vendita, al suo
consumo: tutto ciò non fa che bistrattare e infangare il corpo, allontanandolo
dalla natura, da ciò da cui proviene. Perché non riappropriarsi di tutto ciò
con questi “rituali”? Un po’ come i nostri antenati, probabilmente manifestiamo
l’idea del giungere alla mente tramite il corpo, del dolore come una forma di
conoscenza diversa e integrale. Il nostro corpo ci appartiene, lo sentiamo, lo
viviamo, e se la body modification può esser vista primitiva, contro natura e
immorale, date un’occhiata agli stravolgimenti che gli uomini “civili”
apportano ai prodotti di madre natura: steroidi, body building, diete estreme,
tinture, raggi UVA, chirurgia plastica. Da cos’è data la differenza? Da una
cultura in cui il bagaglio dei valori è stato spazzato via dai media, da una
nuova e “incosciente” coscienza pubblica. In questo senso l’arte corporale ha
tanto da dire, come modo per riempire quella mancanza di valori, di spazi e di
creatività della modernità. D’altronde, pensandoci bene, nessuno vorrebbe abitare
tutta la vita tra quattro mura spoglie: tutti presi a inseguire bisogni che
poco hanno a che fare con la nostra natura profonda, ci dimentichiamo di quanto
il corpo sia la nostra vera casa. Un corpo che nessuno ha scelto ma a cui allo
stesso tempo siamo attaccati, temendo troppo per la sua fragilità: il pensiero
deve abitare il corpo, ma deve anche poter camminare assieme ad esso e, perché
no, decorarlo e comunicare noi stessi senza bisogno di parole.
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