Blumarine |
Sappiamo tutti che la città è una vera e propria giungla, la viviamo ogni giorno, ma in quest’ultima stagione la metafora è da prendere nel senso letterale del termine. La stampa animalier ha la meglio su tutti i guardaroba, dall’abbigliamento agli accessori che lo completano, trucco compreso, in particolare sulle unghie, con smalti bicolor dal sapore selvaggio, e negli ombretti abilmente modulati per uno sguardo felino. In scena da sempre sulle passerelle, l’animalier è ormai un classico, ma ultimamente è diventata una tendenza immancabile: si trova dappertutto, su scarpe, borse, cappelli, abiti, totalmente o anche solo con un dettaglio, ma di certo non poco vistoso, magari per smorzare l’aria troppo seria e formale di alcuni outfit. Che poi sia un classico è innegabile, forse la tendenza più antica al mondo e dalle origini curiose; già nei popoli primitivi era diffuso l’utilizzo di pelli animali, e non semplicemente per evitare condizioni climatiche sfavorevoli. Lo stesso Charles Darwin afferma che “i vestiti furono fatti primariamente a scopo ornamentale e non per tener caldo”. Infatti la decorazione, fondamentale nella vita e nella cultura di questi popoli, era influenzata profondamente da riti e credenze legati alla magia e alla superstizione: indossare le pelli degli animali uccisi avrebbe dovuto trasmettere all’uomo la forza degli animali stessi. Tutt’oggi questo vestire che avvolge quasi come una seconda pelle, carica il corpo di significato, per una donna “sauvage” che mette da parte timore e insicurezze e richiami invece la libertà dello stato di natura, fatto di seduzione e impetuosità , di coraggio ed emancipazione. Le stampe maculate, zebrate o pitonate non sono rimaste certo indifferenti all’ispirazione di vari stilisti, che hanno interpretato questo trend senza tempo in maniera fresca e innovativa, in particolare Dolce & Gabbana, Blumarine, Burberry Prorsum e ovviamente Just Cavalli, facendone un cavallo di battaglia vincente tanto nell’alta moda quanto nelle riproduzioni che vediamo e che indossiamo in giro per la città. La star della nuova primavera-estate sembra essere la stampa leopardata, ma anche lo zebrato è parecchio gettonato, tra semplicità ed esasperazione delle fantasie; in effetti, la novità della stagione è proprio il fatto di abbinare tra loro le stampe animalier, perfino il “pitonato”! Per un effetto più sobrio l’accostamento ideale è dato dall’animalier su tinta chiara, molto chic e facilmente abbinabile ad accessori in pelle. Assolutamente da evitare i tessuti “pelosi”, che possono risultare troppo kitsch e cadere nel volgare, molto meglio invece le stoffe leggere e svolazzanti come il chiffon. Affianco alla versione più classica dell’animalier, che riprende i toni bruni più o meno chiari delle pelli animali, per chi non vuole passare inosservata, ecco le alternative di colori e materiali: largo ai colori shocking come il viola, il turchese e il fucsia. E’ sicuramente un mix contrastante e che da gran peso al look, ma di grande effetto, capace di portare in sintesi la tradizione più antica e sevaggia con le tonalità neon e sgargianti, perlopiù inesistenti in natura. D’altronde, se si vuole risultare audaci, bisogna farlo fino in fondo. E allora via alla creatività, al libero sfogo espressivo nei colori e nei manti degli animali della savana: welcome to the jungle!